Si è concluso da pochi giorni il Summer Fancy Food, la grande fiera agroalimentare di Washington alla quale grazie all'organizzazione di Consorzio Piacenza Alimentare e al sostegno economico di Regione Emilia Romagna e Camera di Commercio, hanno partecipato alcune aziende consorziate.
Sante Ludovico (vice presidente Consorzio Piacenza Alimentare e Amm. Unico de La Pizza+1) si dice pienamente soddisfatto dell'esito della manifestazione, che è stata un successo anche grazie alla buona collaborazione con l'altra azienda associata presente in fiera, il Consorzio Casalasco del Pomodoro, che da anni opera con successo sul mercato americano.
"Il Fancy Food ha confermato di essere un evento di primario rilievo, dove anche l'Italia era molto ben rappresentata con circa 500 aziende espositrici!
Noi ci siamo affacciati per la prima volta al mercato USA, e devo dire che seppure questo si dimostra essere sicuramente molto competitivo, esistono spazi e opportunità interessanti anche per aziende di minori dimensioni come la nostra, e non solo per i grandi "colossi". Vi si nota un forte sviluppo del biologico e kosher: pensate che quest'ultimo conta almeno su 15 milioni di consumatori di origini ebraiche ma attrae anche molti altri segmenti, e dunque presenta un potenziale molto elevato. Visti gli elevati standard di qualità che richiede e che anche la nostra azienda persegue, inoltre, riteniamo a maggior ragione che possa essere un nuovo mercato di sbocco per i nostri prodotti. A differenza di altre manifestazioni fieristiche internazionali, a Washington i contatti sono stati pochi (circa 15 da USA, Canada, Giappone, Australia) ma molto importanti in termini di potenziale."
Gli Stati Uniti rappresentano uno dei più importanti partner commerciali dell'Italia nel settore agroalimentare. Al di fuori dell'Unione Europea, infatti, costituiscono il primo Paese di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani; Nei primi 8 mesi del 2010 le esportazioni agroalimentari verso gli Stati Uniti sono ammontate a 1.341 milioni di Euro, registrando un aumento del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2009; I margini di crescita dell'agroalimentare italiano sono ancora molto elevati. Si calcola, infatti, che il mercato dei prodotti c.d. "Italian sounding" sia 10 volte quello dei prodotti autenticamente italiani.